Qualche piccolo consiglio su come affrontare in sicurezza un’escursione invernale sulla neve e goderci a pieno il nostro trekking
Ci siamo…l’inverno tanto atteso è arrivato e in tanti abbiamo rispolverato la nostra attrezzatura invernale. Muoversi in ambiente con neve e ghiaccio necessita però alcune accortezze aggiuntive rispetto ai trekking estivi. Uscire in inverno per un’escursione o una ciaspolata, anche se meno impegnative rispetto allo scialpinismo e all’alpinismo, dobbiamo porre attenzione agli stessi pericoli
Pianificazione
L’escursione parte sempre da casa, nel momento della pianificazione dell’itinerario. Bisogna scegliere il percorso, quindi lunghezza e difficoltà, tenendo conto delle capacità tecniche e fisiche del meno preparato che viene con noi. Questo consiglio è chiaramente valido sempre, ma specialmente nelle escursioni invernali considerando che muoversi sulla neve comporta un dispendio di energie e di tempo maggiori di un 20% rispetto al periodo estivo. Inoltre le ore di luce a disposizione sono limitate, e questo comporta organizzarsi bene con i tempi di partenza e percorrenza degli itinerari.
Un paio di giorni prima dell’escursione, bisogna infine informarsi sulle condizioni meteo nella zona interessata durante tutto l’arco della giornata e della sua possibile evoluzione e delle condizioni del manto nevoso e del pericolo valanghe
Pericolo valanghe
Uno dei pericoli maggiori durante un trekking invernale sulla neve sono le valanghe. Noi vediamo il manto nevoso come qualcosa di immobile, ma in realtà è in continua trasformazione ed è per questo che prima di intraprendere un trekking è bene informarsi sull’evoluzione del manto nevoso degli ultimi giorni consultando il bollettino valanghe emesso dagli organi competenti (AINEVA) o della zona.
Esistono molte app che ci forniscono questi bollettini in maniera più o meno dettagliata. Tra le mie preferite, c’è sicuramente White Risk e Outdooractive. Nella cartografia dell’arco alpino, vengono integrate le informazioni sul rischio valanghe provenienti dagli organi ufficiali con una valutazione de manto nevoso. Una nuova funzionalità introdotta proprio da Outdooractive per facilitare la pianificazione dei nostri itinerari (e valutare il grado di pericolosità di una zona) sono le mappe ATHM. Queste mappe si basano sulle caratteristiche specifiche del terreno, come la forma e le dimensioni del pendio, il grado di pendenza e la presenza di vegetazione nelle vicinanze del punto in questione e indicano la probabilità che una persona che pratica sport invernali in un certo luogo possa innescare una valanga.
Dobbiamo programmare il nostro itinerario, secondo le indicazioni e la scala del pericolo che questi bollettini ci forniscono. Nel caso non abbiate una conoscenza sulla formazione e le dinamiche delle valanghe è bene non avventurarsi lungo strade non battute. Infine non dobbiamo dare per scontato che i sentieri segnalati che affrontiamo in estate siano sicuri anche in inverno.
Se non siete sicuri della fattibilità di un itinerario chiedete informazioni ad una guida locale, alle sedi CAI della zona o al gestore del rifugio che sicuramente saranno disponibili a darvi indicazioni in merito.
Attrezzatura
Amo l’inverno e camminare sulla neve mi regala sempre emozioni uniche che non si provano in nessun’altra stagione. Ma proprio perché l’inverno è così particolare, anche la nostra attrezzatura tecnica e gli accessori devono essere specifici per questo periodo. Sapete benissimo cosa mi porto nel mio zaino per i trekking invernali, e tutta l’attrezzatura deve essere utile per affrontare le diverse problematiche che un trekking invernale sulla neve comporta:
- Freddo: le temperature possono anche essere molto basse e il pericolo di ipotermia o congelamento non così raro, specialmente se il sole tramonta o viene a piovere. Quindi è importante vestirsi in modo adeguato con capi termici ed impermeabili dalla testa ai piedi. La loro funzione è quella di trattenere il calore generato dal nostro corpo permettendo però un’adeguata traspirazione per evitare di farci sudare e quindi infreddolirci.
- Disidratazione: Può sembrare strano ma il pericolo di disidratazione in inverno è tutt’altro che remoto. Il nostro corpo non riesce a capire quanto striamo sudando perché a causa delle basse temperature evapora molto rapidamente.
- Ghiaccio: se si affrontano tracciati impegnativi con ghiaccio è bene dotarsi di rampini e picozza per progredire con la massima sicurezza.
- Valanghe: portare con sé il kit di autosoccorso composto da pala, sonda e ARTVA…ma soprattutto imparare ad usarli frequentando i tantissimi corsi che tengono le guide alpine ed esercitandosi spesso nella ricerca.
- Piccoli infortuni: che possiamo risolvere in prima battuta avendo con noi un kit di primo soccorso.
Portate sempre con voi anche il cellulare e un powerbank, visto che in inverno le batterie soffrono parecchio, per poter chiamare i soccorsi in qualsiasi momento. Installate anche l’app GeoResQ per poter tracciare il percorso e chiamare i soccorsi in caso di bisogno, oppure affidatevi ai sistemi di tracciamento satellitare come SPOT o Garmin InReach, che in caso di assenza di copertura cellulare ci possono salvare la pelle.
Se non so…non rischio
Bisogna rispettare la montagna, in special modo in inverno. Se non siamo sicuri delle nostre capacità, del rischio valanghe…rimaniamo a casa. Ci saranno altre occasioni per un bel giro nella natura. Se invece decidete di uscire, ricordatevi sempre di lasciar detto dove andate, del vostro itinerario e dell’orario previsto per il rientro.
Buone avventure tra la neve!!!