Windchill: quanto fa freddo realmente in montagna?

Perché durante un trekking in inverno fa sempre più freddo di quello segnato dal termometro? Andiamo a capire cos’è l’effetto Windchill

Quando controlliamo le condizioni meteo durante la preparazione di un trekking, uno dei parametri da tenere in considerazione, soprattutto nel periodo invernale, è l’intensità del vento. Bisogna porre particolare attenzione alle giornate con vento forte perché portano ad avere una percezione della temperatura differente dalla realtà: questo è il cos’detto effetto Windchill.

Questo è un parametro che ogni amante della montagna dovrebbe conoscere. In presenza di vento, la temperatura percepita sulla nostra pelle esposta è inferiore a quella reale rilevata dagli strumenti. Il corpo umano infatti non percepisce direttamente la temperatura dell’aria. La sensazione di freddo che noi percepiamo è legata alla temperatura della nostra pelle, ma in caso di vento, la temperatura cutanea è più bassa perché aumenta la perdita di calore. Questo scambio termico è causato del rimescolamento dello strado d’aria a contatto con la pelle e l’ambiente.

Se durante l’estate questo effetto ci permette di godere della sensazione di fresco quando siamo in vetta e arriva un po’ di venticello, in inverno con l’abbassarsi della temperatura dell’aria, la situazione può diventare anche molto seria.

Se ad esempio in estate a 20°C e 10km/m di vento abbiamo una temperatura percepita praticamente identica, in inverno con 5 gradi  e lo stesso vento percepiamo solo 1°C. Più la temperatura si abbassa e più aumenta il vento il divario tra le due temperature aumenta. Ad esempio con -5°C e un vento di 20km/h che comunque non sono valori così impossibili in un a normale giornata invernale andiamo a percepire -12°C.

Questo come detto accade perché il vento allontana velocemente lo strato di calore corporeo superficiale e allo stesso tempo anche l’umidità prodotta dalla traspirazione. Questa combinazione va ad ostacolare la normale termoregolazione. Il nostro corpo dovrà compensare questa perdita di calore bruciando più energie, facendoci così sentire più freddo della realtà. Maggiore è la velocità del vento e maggiore è questo scambio nelle zone esposte del nostro corpo.

Esiste la formula magica per il calcolo del valore di Windchill , ma fortunatamente esistono anche delle tabelle che ci semplificano la vita correlando temperatura ambientale e velocità del vento, restituendoci un valore che rappresenta la temperatura percepita e quindi un’indicazione del comfort termico che possiamo trovare durante la nostra uscita

I pericoli del Windchill

In caso di temperature basse e venti forti, possono portare a situazioni anche pericolose se in nostro equipaggiamento da montagna non è adeguato. Il primo pericolo è quello dell’ipotermia dove il nostro corpo non è in grado di generare abbastanza calore da sopperire alla perdita. In questo caso la temperatura del corpo comincia a scendere e la temperatura scende al di sotto dei 35°C. Oltre al rischio di ipotermia, esiste il rischio di congelamento degli arti se non adeguatamente protetti. In questo caso il freddo non colpisce la circolazione, ma direttamente i tessuti cutanei dove in caso di temperatura sotto i 0°Cle cellule possono morire

Abbigliamento adeguato

Il consiglio come sempre è quello di dotarsi di un buon equipaggiamento per affrontare le escursioni invernali e di vestirci a strati, il così detto metodo a cipolla. In queste condizioni un buon vestiario termico deve permettere di trattenere il calore del nostro corpo e garantire allo stesso tempo la traspirabilità dell’umidità prodotta dal sudore. Fondamentale però in caso di vento è l’uso di uno strato esterno, come un guscio, appositamente ideato per questo scopo. 

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